All´inizio fu "i´Tondo"... Virtus: 1961/1978 ...e per tetto un cielo di stelle...Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel giorno del 1961, quando alcuni giovani dell´Azione Cattolica che praticavano il gioco della Pallavolo a livello amatoriale nell´"Ortaccio" della Collegiata di Poggibonsi, decisero di trasformare la loro passione in una società sportiva organizzata, dando così origine alla Virtus.Certo era necessario essere animati da uno spirito veramente grande poiché, con gli scarsi mezzi a disposizione era oltremodo arduo iniziare tale impresa. Già il reperire le maglie tutte uguali, le scarpe adatte e i palloni regolamentari per allenarsi era un´impresa, ma la cosa più difficile era dove allenarsi, visto che a Poggibonsi non erano presenti palestre di larghezza e altezza adatte alla Pallavolo. Di conseguenza il primo luogo per giocare fu la pista di pattinaggio in cemento del Tondo, larghezza regolamentare, altezza infinita. Partite ed allenamenti venivano effettuati all´aperto con la conseguenza di avere sempre la spada di Damocle della meteorologia: si giocava con la tramontana, con la brina, con i palloni viscidi e pesanti il doppio perché aveva piovuto da poco ecc., ma ci si consolava pensando che tutto ciò fosse così "fortificante".Da quel periodo veramente pionieristico si passa, intorno agli anni 1966/67 alle prime leve giovanili andando per le scuole a cercare qualche ragazzo che ripudiasse il calcio come sport preferito. Infatti da allora la società prese vita, e, accanto al campionato di serie D della prima squadra si cominciarono a giocare partite giovanili che diedero subito buoni risultati arrivando in poco tempo a finali regionali con epici scontri con le giovanili dell´allora titolata Ruini di Firenze, finali sempre perse ma che lasciarono nei giovani atleti della Virtus la consapevolezza di potercela fare, avendo perduto da gente che aveva la loro prima squadra Campione d´Italia. In quel periodo furono prese importanti decisioni, assieme all´altro settore, nato successivamente, del calcio, che consentirono di avere una sede autonoma dalla parrocchia e si iniziò a costruire un nuovo campo tutto nostro in quelli che sono attualmente gli impianti Virtus di via S.Gimignano. Fu questa una grande impresa per tutto il settore, perché, anche se il campo era comunque all´aperto, fu costruito interamente con i nostri mezzi: i pallavolisti e tanti dirigenti si improvvisarono muratori, fabbri e quant´altro, ma in capo a qualche mese c´era il nuovo campo e ci trasferimmo, armi e bagagli, sulle sponde dell´Elsa; quando c´era maltempo usavamo le, chiamiamole palestre, delle scuole Marmocchi e successivamente anche il capannone di via Spartaco Lavagnini, che ci consentivano di allenarci, ma non di fare partite perché non omologabili a causa dell´altezza. Per cui, finche la Fipav lo ha consentito il campo di gioco era, per le partite ufficiali, quello di via S.Gimignano.Segue...